Sono tornate le lucciole, Paolo
Fireflies are back, Paolo
mixed media
variable dimensions
2021
The title of the project comes from my personal background, that the experience of Lido La Fortuna AIR has illuminated and amplified, extending its radius towards collective imaginaries. The residency took place in Marche, the region that inspired some the of greatest masters of the Renaissance perspective, such us Raffaello and Piero Della Francesca.
The result is a series of flat visions that subvert the ideas behind the representation of the landscape: they show no horizon, they have no depth of perspective, they have no central and infinite vanishing point, they go against the characteristics underlying the concept of sight. In fact, it vanishes into a sort of alienating average distance and everything exists on a single plane, with no way in or out.
Paolo was my father’s name. The last time I saw a firefly, it was in his big hands, when I was a little girl. In the title, I turn to him. Paolo is also the name of Pasolini, Pierpaolo Pasolini. In the title, I also address him.
In 1975 Pasolini published "Il vuoto del potere", which went down in history as "The article of fireflies", in which he denounced the disappearance of the animal. That of fireflies is a metaphor for something more tragic, but invisible at the same time: it is the poetics of survivals, resistant human archaisms against the spotlight of capitalism.
To see the fireflies again after 20 years, besides moving me, made me think about what Pasolini’s fireflies and their return could mean today, or rather what it could mean to be back at seeing them, today. Our time is manifesting in all its contradictions and precariousness, in fact this seems to be an era of awareness and changes, in which to recognize the so called survivals, and look for them, understand them, save them, love them, means to be people of our time, in our time and for our time.
The experience of residence has illuminated in me the awareness that Pasolini’s fireflies have never gone away, they never go away, they will never go away: as long as there will be eyes to recognize them, they’d be possible.
ita
Il titolo del progetto prende le mosse dal mio vissuto personale, che l’esperienza di Lido La Fortuna AIR ha illuminato e amplificato, estendendone la raggiera fino a toccare immaginari collettivi e significati universali.
La residenza ha avuto luogo nelle Marche, la regione che ha ispirato e accolto le ricerche dei maestri della prospettiva rinascimentale.
Il risultato è una serie di visioni piatte che sovvertono le idee alla base della rappresentazione del paesaggio: non mostrano orizzonte, non hanno alcuna profondità prospettica, né punto di fuga centrale ed infinito, vanno contro le caratteristiche alla base del concetto di veduta. Difatti essa svanisce in una sorta di estraniante distanza media e tutto esiste su un singolo piano, senza alcuna via d'ingresso o di uscita.
Paolo era il nome di mio padre. L’ultima volta che vidi una lucciola, era tra le sue mani, nel giardino di casa, un’ultima sera d’estate che ero una bambina. Nel titolo, mi rivolgo a lui. Paolo è anche il nome di Pasolini, Pierpaolo Pasolini. Nel titolo, mi rivolgo anche a lui.
Nel 1975 Pasolini pubblica “Il vuoto del potere”, passato alla storia come “L’articolo delle lucciole”, in cui denuncia la scomparsa dell'animale luminoso. Quella delle lucciole è una metafora per qualcosa di più tragico, ma invisibile allo stesso tempo: è la poetica delle sopravvivenze, arcaicità umane resistenti alla luce del riflettore.
Rivedere le lucciole dopo 20 anni, oltre a commuovermi, mi ha fatto riflettere su cosa potrebbero significare queste lucciole pasoliniane e il loro ritorno oggi, o meglio, cosa potrebbe significare tornarle a vedere, oggi. Il nostro tempo si sta manifestando in tutta la sua contraddittorietà e precarietà, questa difatti sembra essere un’era di prese di coscienza e cambiamenti, in cui riconoscere le sopravvivenze, e cercarle, capirle, salvarle, amarle, significa essere persone del proprio tempo, nel proprio tempo e per il proprio tempo.
L’esperienza di residenza ha illuminato in me la consapevolezza che le lucciole pasoliniane non sono mai andate via, non vanno mai via, non andranno mai via: bastano occhi a riconoscerle affinché siano possibili.