Eea
silver gelatin print
variable dimensions
2020-ongoing
Eea is the Latin name of the island of the sorceress Circe in the Odyssey of Homer.
The island Eea, identified today with Mount Circeo, is the land that gave me the birth.
Living away from her for a few years has meant that the feelings of loss and nostalgia are a constant, which leads me to rethink it.
This effort to fix causes an idealization and at the same time a distortion of places, which lose, in the attempt to imagine, their geographical peculiarities, and rather fade, universalizing themselves in lands of every place, spaces.
These are faulty shots, collected without a predefined logic, and over the course of years, in a diaristic and not narrative form.
These visual notes create an archive of images that tells a place through the signs that the gaze, and the distance, have distilled.
ita
Eea è il nome latino dell’isola della maga Circe nell’Odissea. L’isola Eea, identificata oggi con il Monte Circeo, è la mia terra natale.
Come Indaco terra, anche Eea intende raccontare del riverbero del mito nel paesaggio, partendo da intuizioni visive.
Vivere lontano dalla mia terra d’origine per alcuni anni ha fatto sì che i sentimenti di perdita e nostalgia siano una costante che si ripropone, e che mi porta a ripensare i miei luoghi d’origine. Questo sforzo di ricordare provoca un’idealizzazione e insieme una distorsione dei luoghi, che perdono, nel tentativo di immaginare, le loro peculiarità geografiche, piuttosto sfumano, universalizzandosi in terre di ogni luogo.
Eea si compone di una serie di fotografie realizzate con una fotocamera analogica 35mm e stampate in camera oscura.
Si tratta di immagini riprese senza grandi tecnicismi, difettose, raccolte senza un ordine predefinito e nell’arco di anni, in forma diaristica e non narrativa.
Questi appunti visivi, raccolti nel tentativo di creare un archivio di ricordi che non ritraesse i paesaggi ma che piuttosto ne sublimasse la loro essenza, guardati da una lontananza sia temporale che spaziale, assumono un’imprevista forma narrativa. Ma è un tipo di narrazione esclusivamente visiva, di rimandi iconografici e connessioni immaginifiche che raccontano un luogo non attraverso le sue rappresentazioni, bensì attraverso i segni che l’occhio ne ha distillato, e che ne costituiscono l’essenza.